La tradizione e il folklore si riflettono in questa festa (medievale ndr.) in ogni suo minimo aspetto. Gli abitanti del paese di Abbadia San Salvatore tornano a vestire gli abiti che più di mille anni fa era solito vedere facendo due passi nel’antico borgo. In questa rievocazione storica i figuranti ci offrono uno spaccato di quella che era la vita quotidiana al tempo facendoci vedere, tra una celebrazione e l’altra, gli usi e i costumi dell’epoca medioevale.
Riportiamo un’articolo ripreso dal sito CittàdelleFiaccole.it che ci illustra nel dettaglio lo svolgimento e l’origine della festa.
Ad Abbadia San Salvatore il medioevo torna a risplendere grazie ai suoi cittadini che per tre giorni smettono gli abiti contemporanei e tornano a vestire quelli dei loro avi dando vita a una delle più imponenti rievocazioni storiche italiane.
Nel secondo fine settimana di luglio la città del Monte Amiata riscopre le sue origini di “Castrum” medievale e mette in scena una festa in costume, unica nel suo genere, che offre un singolare spaccato della vita di quel tempo.
Nel cuore del caratteristico borgo, rivivono i terzieri, mentre le piazze e le strade si trasformano in un palcoscenico naturale capace di accogliere taverne, botteghe di arti e mestieri e mercatini. Per le vie si muovono musicanti e danzatori, cantori e giocolieri mentre nel vicino accampamento militare si susseguono sfide e duelli.
Qui per tre giorni e tre notti si prepara l’Offerta dei Censi recuperando una “pratica” spesso descritta nella ricca documentazione del secolo XIII, relativa ad Abbadia San Salvatore.
Le carte parlano infatti dei “censi in natura” (ovvero prodotti locali) che venivano offerti al Monastero di San Salvatore dagli abitanti a sancire lo stretto rapporto tra la comunità del borgo e l’imponente struttura monastica, ancora oggi una delle meraviglie che Abbadia offre al visitatore.
Ed è proprio in memoria di questo antico legame che nasce una grande festa in costume, momento in cui la comunità badenga riscopre la sua antichissima storia con una celebrazione collettiva.
La rievocazione medievale dà il via generalmente il secondo venerdì di luglio quando i figuranti in costume sfillano dal cuore del paese al monastero per richiedere la concessione da parte dell’abate dello svolgimento del mercato sabbatico.
Ogni anno il programma dettagliato varia i suoi appuntamenti ma generalmente dal venerdì partono i “Giochi dei Terzieri” con la gara di tiro con l’arco proseguendo fino al sabato, giornata caratterizzata da spettacoli, mercati e antichi mestieri perduti nella memoria.
La domenica la festa raggiunge il suo momento più toccante durante l’Offerta dei Censi. I figuranti con un corteo di fabbri, falegnami, tessitrici, lanaioli, abitanti del villaggio, guidato dal podestà, dai priori, dal camerlengo e dai membri dei terzieri dalle vie del centro storico arrivano fino all’Abbazia, dove viene accolto dai rappresentanti ecclesiastici. Qui si svolge la “Gara delle portantine” che conclude i Giochi dei Terzieri decretando il terziere vincitore. La festa prosegue con banchetti e musica fino a tarda notte.